Castelnuovo: operazione “Castello”, indaga la Procura sui terreni in fascia lago trasformati in edificabili e ceduti dal Comune al privato a 10 euro al metro. Vd
Ventimila metri quadrati di terreni comunali a un centinaio di metri dal lago, laterali a Gardaland, in località Ronchi, stanno per divenire residenziali. E vengono ceduti dal Comune al privato per costruire altri edifici-residence a 10 euro al metro, valore equivalente alla zona agricola: nell’area a lago saranno traslati, infatti, 13 mila metri cubi di volumetria dalla zona “Castello” di Cavalcaselle, frazione di Castelnuovo del Garda.
Uno scambio considerato da molti “un regalo” e che è al vaglio della Procura, intervenuta il mese scorso. (Sul caso pende anche un esposto alla Corte dei Conti).
Nella frazione, da circa 25 anni, ergono otto scheletri di palazzoni mai ultimati, dei veri eco-mostri. La società costruttrice dell’epoca, infatti, è fallita e gli otto casermoni sono andati all’asta nel 2015, (il fallimento era già stato acquisito da Unicredit).
Sette degli otto edifici sono stati rilevati a poco meno di 1 milione di euro dalla Mdc srl, con capitale sociale di 100 mila euro e sede legale a Verona nello studio dell’avvocato Giovanni Maccagnani, (in vicolo San Domenico, 16), rappresentata dall’amministratore unico Tiziano Dal Canton, amministratore e socio di maggioranza anche della Dc Group srl, (Montebelluna), che detiene il 50% delle quote di Mdc, (l’altro 50% è diviso tra tre società: due di Verona, la Md Holding srl (222,5%) e Francia Corta R.E. (22,5%) e la terza: Adiconsult con sede a Parma (5%). La lottizzazione Castello, prima dell’asta, rientrava nell’immobiliare di Angiolino Zandomeneghi che controllava il patrimonio della vecchia Dc: arrestato nel 2011 venne condannato a 5 anni e finì alla ribalta nazionale proprio per i fallimenti pilotati dei beni immobiliari del partito che svanirono in una bolla.
La Mdc, ora, ha raggiunto un accordo pubblico-privato con il Comune di Castelnuovo, che lo ha inserito nel Piano interventi municipale, con la trasformazione in residenziale dell’area a lago votata il 28 aprile, ora al vaglio del periodo delle osservazioni, il cui iter conclusivo è previsto per l’autunno. L’accordo prevede che in cambio dell’abbattimento di tre palazzoni a Cavalcaselle, pari a 14.500 mc, (con una compensazione di 200 mila euro per la realizzazione di una strada e 60 mila da destinare ad attività sociali), 13 mila metri cubi saranno ricostruiti in località Ronchi, su un’area di 20 mila metri quadri che viene ceduta dal Comune a 200 mila euro, su una proprietà terriera municipale complessiva di 30 mila mq. Il nuovo edificato andrà ad affiancarsi alla lottizzazione già prevista da Gardaland, a cui il Comune cederà a sua volta 6 mila mq dei 10 mila che gli restano, con un altro accordo urbanistico. Un groviglio di lottizzazioni, che accerchiano il Parco a lago dei Ronchi previsto dal Pat di Castelnuovo, dove il sindaco Giovanni Peretti vorrebbe anche realizzarci un golf.
Ma si è messa di traverso la Procura di Verona a stoppare l’operazione immobiliare: gli inquirenti si sono recati in municipio ed hanno visionato tutta la documentazione riferita alla lottizzazione “Castello”, che si chiama così proprio perché si trova vicino ai resti del castello scaligero (su cui ci sono anche ricerche archeologiche della Soprintendenza), collocata sulla collina a poca distanza dalla grande rotatoria della regionale 450 (Affi-Cavalcaselle). Nella frazione rimangono, comunque, in piedi quattro degli otto palazzoni, che saranno destinati a edilizia calmierata per residenti.
“L’operazione è legittima – spiega sereno il sindaco Giovanni Peretti -. Sono tre campagne elettorali che ripetiamo la necessità di recuperare dal degrado Cavalcaselle. Riduciamo del 51% la volumetria concessa 25 anni fa, e che noi ci siamo trovata in casa. Ricordo che è stato l’assessore Scappini a prevedere il trasferimento a lago di 16 mila mc della lottizzazione, noi l’abbiamo ridotta a 13 mila. Peraltro l’unica persona che è stata sentita dalla procura è l’architetto Fiorella Carloni, responsabile dell’ufficio edilizia privata del Comune, che insieme alla vicesindaco e assessore all’urbanistica, Ilaria Tomezzoli, hanno seguito tutta la procedura per risolvere il problema di Cavalcaselle. Sono certo hanno agito in modo perfetto, mi fido di loro. La Mdc è una società seria ed ha già abbattuto un palazzone e impegnato molti soldi per concludere tutta l’operazione”. Ma perché cedere 20 mila metri a 10 euro quando avevate già l’accordo per trasformare l’area in edificabile? “Perché è stato calcolato il valore dei terreni agricoli, la trasformazione in residenziale è in fase di approvazione”. Accordi che intanto sono “ispezionati” dagli investigatori. “Ora attendiamo di sapere come procederà la procura”, conclude Peretti.
Annamaria Schiano