Torri. “Ridisegnato” sulla carta il territorio comunale: spazio alle aree turistiche, avviati il Piano Interventi e la variante al Pat
Il 6 ottobre la Provincia approva il Pat di Torri; l’11 ottobre, al mattino, si riunisce il consiglio comunale ed approva il documento del sindaco per l’avvio del primo Piano Interventi e in contemporanea le linee-guida della prima variante al Pat, che vengono presentati nel tardo pomeriggio in assemblea pubblica da amministratori e tecnici. Sono i tre step in successione “alla velocità della luce” messi in atto dal sindaco Stefano Nicotra per il futuro urbanistico del territorio comunale.
Dinnanzi ad oltre un centinaio di cittadini, martedì nella sala del cinema, Nicotra affiancato dalla vicesindaco e dall’assessore all’urbanistica e dai due architetti redattori dei piani, il professor Francesco Sbetti e Arnaldo Caleffi (quest’ultimo anche assessore all’urbanistica del Comune di Verona), hanno spiegato il complicato iter procedurale dei progetti per l’urbanizzazione del paese.
Un iter che ha subito un ritardo di circa sei mesi, a causa del passaggio di consegne a gennaio dalla Regione alla Provincia sulla competenza per l’approvazione dei piani urbanistici dei Comuni. Ed è proprio questo passaggio, hanno spiegato in assemblea il sindaco e i tecnici, che ha determinato l’apertura della variante al Pat. “In quanto il Pat quando è stato demandato alla Provincia ha subito dei ‘restringimenti’ con dei paletti maggiori posti sulla base del Piano territoriale provinciale – ha sottolineato Nicotra – quindi ora noi procediamo con la variante per reinserire quello che la Provincia ha tolto rispetto al Pat originario presentato in Regione”. In parole povere: quel che è uscito dalla porta è rientrato dalla finestra.
Ma cosa contengono tutte queste tavole urbanistiche, dal complicatissimo iter burocratico? Innanzitutto il Piano interventi (che ha validità solo per 5 anni dal momento della sua approvazione) suddivide il territorio comunale in sei Ato (Ambiti territoriali omogenei): Torri capoluogo, Albisano, Pai, Parco Monte Luppia, Pai Alta crero Spighetta e Lago di Garda. A questi Ato assegna un carico insediativo aggiuntivo di aree di trasformazione e di espansione. Agli ultimi tre Ato, (cioè Monte Luppia, Pai Alta Crero e Spighetta, più l’area lacuale del lago), vengono concessi zero metri cubi. Mentre il nuovo volume residenziale previsto per Torri è di 14 mila metri cubi, più altri 23.566 di volume commerciale, a servizi e turismo. Ad Albisano vengono assegnati 6265 mc di residenziale e 15.961 di commerciale. A Pai: 8 mila di residenziale e 11.615 di commerciale. Il totale è di 28.365 mc di nuovo residenziale e 51.143 di commerciale-turistico, per sfiorare quota 80 mila metri cubi complessivamente (per la precisione 79.508).
A questa, però, si aggiunge anche il dato che è stata quantificata in 20.665 metri quadrati la superficie agricola massima trasformabile in zone a destinazione diversa oltre a quanto previsto dal Pat. Inoltre ci sono anche i “crediti edilizi”, quelli che ti consentono di utilizzare il volume di un fabbricato costruito in zona impropria e trasferirlo in altra area adeguata. E c’è anche il sistema della “perequazione”, vale a dire: si paga il 50% al Comune del valore dell’incremento di un terreno (quantificato in 115 euro al metro) quando viene concessa l’edificazione in una zona diversa da quella di destinazione originaria. L’esempio più semplice è che se un terreno agricolo viene trasformato in edificabile, la metà del valore che acquisisce quel terreno va al Comune.
La presentazione del Pat in assemblea ha sancito, così, l’apertura ufficiale dell’avvio dell’iter per il primo Piano interventi: ora i cittadini, dall’11 ottobre, hanno 30 giorni di tempo per presentare le loro “manifestazioni di interesse”. “Che non sono le osservazioni al piano –ha precisato Nicotra – bensì le possono fare solo chi è proprietario di un’area, che può proporre al Comune un intervento da realizzare su quell’area fino all’11 novembre”. Il Comune, poi, avrà 60 giorni di tempo per valutare le proposte e quelle che riterrà idonee le inserirà nel Piano interventi.
Per la prima variante al Pat, invece, sono state dettate le linee- guida. La variante, poi, dovrà a sua volta essere approvata dalla Provincia e dalla Conferenza servizi. In sostanza si “ridisegnano” le zone del territorio, dandogli una vocazione “turistica-ricettiva e alberghiera” nelle aree tra il centro abitato e il lago e anche verso la collina. Il “Fronte lago” sarà la zona più delicata in cui gli urbanisti interverranno con la destinazione di zone turistiche, recuperando quelle già programmate nel piano regolatore, ma mai attuate. E verranno disegnati anche nuovi confini tra le aree agricole e quelle edificabili. “Ad esempio – sottolinea il sindaco – si toglieranno quelle fasce di rispetto che hanno bloccato il piano casa. Il PI si concentra sulla riqualificazione dell’esistente, con 20 lotti previsti, ma il vincolo che poniamo è che non verranno più costruite nuove abitazioni o se ci saranno interventi saranno piccoli, per dare spazio alle zone turistiche”.
Annamaria Schiano