“Soppressi” i fondi per gli animali selvatici, (patrimonio dello Stato): abbandonati alle cure dei volontari
La Provincia “affida” il soccorso e le cure veterinarie della fauna selvatica al volontariato. “Soppressi”, infatti, i fondi per gli animali selvatici, patrimonio dello Stato. Saranno loro a pagarne le spese del rimpallo di competenze.
E si è chiusa definitivamente, così, anche la convenzione con la cooperativa VerdeBlu-Progetto Natura Onlus di Castel D’Azzano, che per 15 anni si è presa cura degli animali feriti o in difficoltà. Mancano i fondi e la Regione Veneto quest’anno non ha nemmeno più trasferito alla Provincia quel poco che serviva per finanziare il soccorso faunistico. Fin dall’anno scorso era emersa la problematica per la cosiddetta “ambulanza per animali”, come aveva spiegato nel febbraio scorso il presidente di VerdeBlu Fabrizio Croci, quando si era reso necessario l’intervento per soccorre un falco pellegrino a Peschiera.
La legge regionale 50 del 1993, che si intitola: “Norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio”, assegna alla Provincia il compito di istituire il centro provinciale di prima accoglienza della fauna selvatica in difficoltà, ai fini del soccorso e cura degli animali feriti o in difficoltà, prevedendo le modalità di funzionamento e l’eventuale affidamento della sua gestione.
“Ma delle due attività, solo quella relativa al soccorso e cura costituisce un compito delegato alla Provincia dalla legge regionale, mentre invece per il recupero e trasporto della fauna ferita non vi è alcun esplico obbligo normativo, quanto piuttosto rappresenta un’opportunità finalizzata a garantire la massima efficacia al servizio, sia in termini di operatività che di sopravvivenza della fauna recuperata” sottolinea in una nota il presidente della Provincia, Antonio Pastorello.
E così l’ente provinciale si è rivolto alle associazioni animaliste come la Lipu, (che in questi mesi ha allestito una struttura ricettiva a Isola della Scala) ed ha autorizzato anche “La Fenice” allo svolgimento dell’attività di soccorso e cura della fauna selvatica in difficoltà presso il proprio centro allestito a Lazise, in località Saline, presso la sede della clinica veterinaria attiva per 24 ore al giorno e diretta dal dott. Stefano Fertonani. Attività che le associazioni dovranno svolgere gratis, poiché la Provincia precisa: “Nell’impossibilità di garantire il sostegno economico per le spese da sostenere”. Per quanto riguarda invece l’attività di trasporto al centro di soccorso degli animali feriti rinvenuti sul territorio, la Provincia ha ricevuto la disponibilità da parte dei servizi di vigilanza volontari delle associazioni di protezione ambientale e venatorie, che saranno coordinate dalla Polizia provinciale.
“Gli operatori impegnati in tale attività verranno, in questi giorni, adeguatamente formati per poter svolgere i compiti assegnati con la necessaria sicurezza, sia per la loro incolumità che per quella degli animali recuperati. Naturalmente si tratta di attività che hanno dei costi che dovranno essere sicuramente riconosciuti, una volta definita la questione relativa all’assegnazione, da parte della Regione, dei fondi necessari per il funzionamento di tali fondamentali attività, delegate alla Provincia”, conclude Pastorello.
Insomma, in sintesi: non ci sono soldi per gli animali, se la Regione ci darà i trasferimenti, la Provincia provvederà a distribuirli alle associazioni di volontariato. Vien da dire: “Campa cavallo …”.