Peschiera-Castelnuovo: spunta anche l’amianto dalla discarica abusiva sotto la frana di via Forte Villa.
Ci sono anche lastre di eternit in mezzo alla montagna di rifiuti ritrovata a Forte villa. Spunta, così, l’amianto dalla discarica abusiva trovata a metà febbraio sotto la scarpata franata il 22 dicembre scorso. E’ l’ennesima amara sorpresa emersa ieri mattina e che ha mandato nello sconforto il sindaco di Castelnuovo Giovanni Peretti e le 37 famiglie del residence Paradiso rimaste da due mesi e mezzo senza strada di accesso.
Ieri, la ditta specializzata Ecodem, incaricata dai Comuni di Castelnuovo e Peschiera, avrebbe dovuto iniziare i lavori di bonifica, le cui spese, poi, sarebbero state inoltrate dai municipi a Francesco Terenziani, proprietario del terreno. La scarpata ricade sul territorio di Peschiera, per questo il sindaco Orietta Gaiulli, in febbraio, ha emesso un’ordinanza con cui dava ulteriori 120 giorni di tempo a Terenziani per la rimessa in pristino dell’area, dal momento della notifica dell’atto. Il privato, però, non ha ricevuto la notifica perché è partito per un viaggio in Cina e non si sa quando tornerà.
Le ruspe, così, ieri si sono dovute fermare ancora una volta: sotto ai rifiuti di ogni genere sono comparse lastre di eternit in almeno due punti diversi. “E’ una storia infinita non semplice da risolvere – esclama il sindaco di Castelnuovo Giovanni Peretti – E’ nostro interesse riaprire via Forte Villa il prima possibile e risolvere i disagi delle famiglie residenti, come anche liberare lo stradello di campagna dell’Azienda agricola Armani, che non finiremo mai di ringraziare, ma purtroppo sta succedendo di tutto. Da quello che sembrava all’inizio un semplice smottamento che si poteva risolvere in poco tempo, ne è uscita una vicenda senza fine. Ora ci troviamo con l’amianto e non ci sono altre possibilità che affrontare le cose nel pieno rispetto della legge”.
Per lo smaltimento dell’amianto, non c’è dubbio, ci sono leggi ferree. Peraltro ci sarà anche da vedere quanto sia stato contaminato il terreno. “Ci sono le radici delle piante sopra la discarica abusiva, quindi si presume sia lì da decenni ed anche il proprietario del terreno si trova in una brutta situazione, creata con tutta probabilità da altri, visto che lui ha acquistato quell’area una decina di anni fa”. Ora il passaggio obbligato per i Comuni è quello di attenersi alle indicazioni che verranno date da Arpav. Peretti ha convocato per la settimana prossima una conferenza servizi con la collega Gaiulli, Arpav e Ags: dall’incontro dovrebbero uscire le direttive per la bonifica, ma Peretti è molto preoccupato si possano allungare i tempi di mesi, poiché Arpav è sotto organico.
Sta valutando l’ipotesi di appellarsi al prefetto, ma al dottor Salvatore Mulas si sono già rivolti in febbraio gli stessi abitanti rimasti isolati, senza ricevere alcuna risposta. “Abbiamo percorso tutte le strade possibili, anche quella di interpellare il prefetto di Verona con una mail alla quale, però, è rimasto sordo – spiega Walter Zoccatelli, a nome anche dei vicini residenti del residence Paradiso – Il titolare dell’azienda agricola San Niccolò Marco Armani si è già rivolto agli avvocati per scongiurare il protrarsi della situazione. Ora, anche noi in qualità di condomini stiamo pensando, attraverso il nostro amministratore di condominio Dialma D’accordi, di rivolgerci ad un legale per tutelarci riguardo a tutti i danni che stiamo subendo, sia alle automobili, che etici e morali. Noi riteniamo debbano adoperarsi i comuni per l’immediato smaltimento del materiale in container e la messa in sicurezza della strada, del resto cosa ci dovrebbero rimanere a fare eternit e rifiuti sul posto? Poi, i Comuni potranno rivalersi con il proprietario del terreno, ma ora noi abbiamo assoluta necessità venga liberata la strada per arrivare alle nostre case”. Annamaria Schiano