Lazise: in consiglio spuntano due nuove cause del Comune con villa Pergolana e hotel Parchi del Garda
Il Comune di Lazise è “impegolato” in altre due importanti cause, (se non bastassero le altre ancora aperte). Lo ha rivelato nel corso del consiglio comunale ieri sera il sindaco Luca Sebastiano.
Sono finiti in tribunale, infatti, l’accordo urbanistico con l’Hotel “Parchi del Garda” di Pacengo e il lungolago davanti alla storica villa “Pergolana”.
“Nel primo caso – ha rinfacciato Sebastiano al consigliere di minoranza Damiano Bergamini nel corso del dibattito sulle scelte programmatiche per le opere pubbliche del triennio 2016/2018- l’hotel Parchi del Garda sono 5-6 anni che ha aperto e che opera tranquillamente e voi nella precedente amministrazione non avete fatto nulla per mettere a posto le cose. Ora noi ci troviamo in causa poiché la società non ha mai realizzato le opere compensative previste dall’accordo urbanistico pubblico-privato, come la rotonda di accesso all’albergo imposta dalla Regione e altre opere stradali attorno, per un valore di 700 mila euro.
Il paradosso, poi, è che il Comune, a suo tempo, ha eseguito gli espropri dei terreni interessati per le opere stradali, con il risultato che non sono mai state realizzate, sebbene l’hotel sia stato costruito e lavori da anni”. E uno.
Due: ci spostiamo sul lungolago al confine con Bardolino. Location: “Villa Pergolana”. Da anni la popolazione attende venga realizzato quel piccolo tratto di lungolago davanti alla villa, per completare la passeggiata da Lazise a Bardolino e risolvere il problematico camminamento sul sentiero impervio di circa un metro, pieno di buche e radici, ed avere finalmente un lungolago degno del nome.
E’ sufficiente, infatti, che venga retrocessa la recinzione del parco della Pergolana di qualche metro per risolvere la questione. Ebbene, ieri sera, si è saputo, per bocca del sindaco Sebastiano, che gli ultimi 5 metri di parco verso il lago interni alla rete di chiusura, non sono del privato come si pensava, ma sono terreno demaniale, su cui i proprietari degli appartamenti della Pergolana fino a 5 anni hanno pagato un canone di concessione demaniale.
“Da 5 anni, però, non hanno più pagato nessun canone –ha spiegato il sindaco in consiglio – così abbiamo fatto domanda noi al Demanio perché ci venisse trasferito l’uso demaniale della fascia di terreno. Il Demanio, infatti, ce l’ha concessa e così dall’estate scorsa abbiamo iniziato a pagare la concessione come Comune. I privati, però, si sono opposti ed hanno fatto ricorso al Tar perdendolo , quindi ho emesso un’ordinanza che imponeva lo sgombero del terreno demaniale entro il 9 febbraio scorso, praticamente 10 giorni fa. Nel frattempo, però i privati hanno inoltrato ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar, chiedendo la sospensione dell’ordinanza. Il giudice del Consiglio di Stato, poiché ha fissato l’udienza per il 3 marzo prossimo, ha sospeso la nostra ordinanza, perché aveva una scadenza vicina all’udienza del Consiglio di Stato, che fra pochi giorni entrerà nel merito della vicenda”, conclude Sebastiano, che, intanto, ha già inserito per il 2016 nel piano triennale delle opere, al secondo punto, la spesa di 180 mila euro per la realizzazione della “Pista ciclopedonale lungolago Pergolana”.
In sintesi, per secoli la villa ha tenuto recintata la riva del lago su un terreno demaniale che da decenni avrebbe potuto essere disponibile alla pubblica utilità, non ci ha nemmeno più pagato le concessioni, ed hanno presentato ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato per mantenerne l’uso, quando alle spalle della fascia demaniale dispongono di un immenso parco verde. Annamaria Schiano