Scontro in consiglio per l’approvazione del piano urbanistico di Cisano. Minoranza annuncia ricorsi: “è inefficace, illegittimo e in conflitto di interessi”
Il Consiglio comunale di Bardolino ha votato lunedì sera l’approvazione definitiva del piano interventi che ridisegna l’assetto urbanistico della frazione di Cisano. Non senza una dura battaglia dei due gruppi di opposizione, (“La Civica” e “Conto anch’io”). “Faremo ricorsi ai tribunali e ci opporremo alla esecuzione di questo piano poiché riteniamo la procedura inefficacie, illegittima e in conflitto di interessi – commenta a margine l’ex sindaco Pietro Meschi – pur non essendo mai stati contrari ad un intervento di sviluppo e riordino di Cisano, ma a patto che non fosse sbilanciato a favore del privato”.
Tre profili: inefficace, illegittimo e in conflitto di interessi che secondo le minoranze si sono concretizzati in tutte le fasi di adozione del P.I, non ultimo il passaggio ieri sera del voto all’ultima osservazione al Piano urbanistico, con cui il Camping Cisano in rappresentanza della famiglia Delaini, ha chiesto la riduzione della volumetria prevista per la costruzione del Family-Hotel, portandola da 26 mila metri cubi a 15 mila, senza modificare le compensazioni a beneficio del pubblico.
Per il sindaco Ivan De Beni “un risultato importante”, per le minoranza, invece, questo inficerebbe ulteriormente il piano stesso. “Non si può votare un piano interventi che è vincolato a un accordo programmatico che alla fine risulta del tutto diverso – ha sottolineato Giuditta Tabarelli – Inoltre il Pat prevede un albergo sull’area, invece in questa osservazione si parla di struttura turistica-ricettiva alberghiera, definizione che in base alla legge regionale sul turismo (33/2011) consente la realizzazione di varie tipologie di strutture, come anche residence con appartamenti”. Su questo punto la minoranza ha chiesto venisse confermata nella delibera la dicitura iniziale di “albergo” e non di “struttura ricettiva alberghiera”, ma non è stata accettata. Il sindaco De Beni ha ribadito: “Se verrà costruito un albergo o meno non lo sapremo fino all’approvazione del piano urbanistico attuativo. Certo che se non verrà fatto un Kind-Hotel sarà un vero peccato, perché sarebbe un’offerta turistica importante e innovativa, ma, in ogni caso, con la riduzione della volumetria richiesta, consideriamo questo accordo ancora più vantaggioso di prima e del resto la previsione di un residence con appartamenti era prevista già nei primi master plan fin dalle precedenti amministrazioni”.
Meschi ha replicato: “Gli 11 mila metri cubi tagliati dai 26 mila non è escluso vengano reclamati dal privato un domani, considerato che non è scritto da nessuna parte che vi rinuncia e non sappiamo oggi se con un secondo P.i. potranno essere richiesti di nuovo”. – A tal proposito, c’è da ricordare che anche la superficie di 45 mila mq concessa per il raddoppio del campeggio, è stata approvata a stralci: 28. 500 mq con questo p.i., i rimanenti 12 mila l’amministrazione li assegnerà con una successiva variante al Pat, poiché il totale sfora il dimensionamento previsto su quell’area. –
Inoltre, per le minoranze le deliberazioni sarebbero anche “inefficaci” in quanto non si sarebbero rispettate le norme sulla trasparenza (art 39 del decreto legislativo 33 del 2013) che stabilisce che prima vengano discusse le deliberazioni urbanistiche, queste debbano essere pubblicate sul sito del Comune per essere di pubblica visione, pena l’inefficacia del provvedimento. “Avevo già segnalato con una lettera del 21 marzo scorso al sindaco la mancanza, ma si è continuato a non pubblicare gli atti”, ha ribadito Meschi. Ha quindi chiesto venisse messa ai voti la richiesta di rinviare di un mese o due l’approvazione del piano: “Per ridiscutere con il privato il futuro di Cisano, anche di tutte le aree a lago –ha spiegato- non prendendo in esame il Lido, in quanto demaniale, ma aree come il parcheggio Vela d’oro, collocato su terreno comunale e ora sottoposto a causa intentata di usucapione senza che il Comune abbia fatto altrettanto con il terreno del parcheggio pubblico (quello sterrato a lato gardesana) che nell’accordo è scomputato dagli oneri di urbanizzazione secondaria, mentre se fosse già nostro per usucapione, come è probabile lo sia, potremmo avere diritto ad altre aree equivalenti per il paese”. De Beni ha ribattuto: “Le aree a lago non rientrano nell’accordo, solo dopo la sentenza del Tribunale Superiore delle Acque sulla assegnazione dei terreni si potrà discuterne con il privato, ma nell’attesa non si può di certo fermare il P.i.”
Ma è stato nella parte finale del Consiglio che si è affrontato il nervo scoperto dell’Amministrazione. I consiglieri Daniele Bertasi e Pierangelo Zorzi hanno sollevato la questione del conflitto di interesse dell’assessore Lauro Sabaini, che ha partecipato a tutte le votazioni dell’iter del piano e alla redazione dell’accordo di programma tra Ente locale e privato, pur avendo assunto negli anni, fino al 2015, decine di incarichi professionali personali dalla stessa famiglia Delaini, anche all’interno del Camping Cisano oggetto del raddoppio di superficie previsto nel piano stesso. Assessore, che iera sera non era presente in Consiglio, assenza che non è passata inosservata.
Apriti cielo, il sindaco ha fatto quadrato in difesa dell’assessore della sua giunta, cercando in tutti i modi di non aprire la discussione sul punto, proprio in virtù dell’assenza del diretto interessato. Ma le minoranze hanno proseguito citando l’articolo 78 Comma 2 del Testo unico degli Enti locali, che prevede espressamente l’obbligo per gli amministratori di astenersi dalla discussione e dal voto di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti sino al quarto grado, tra cui i piani urbanistici qualora sussista una correlazione immediata e diretta tra il contenuto della deliberazione e specifici interessi dell’amministratore o parenti. Bertasi ha citato pure il Codice etico di Pisa adottato in molti Comuni.
Ma è stato quando è intervenuto anche Pierangelo Zorzi che ha tentato di leggere riferimenti ad altre normative, come sentenze del Consiglio di Stato che rafforzano il principio di conflitto di interesse degli amministratori, che si è alzata la temperatura. Il sindaco De Beni non ha autorizzato Zorzi alla lettura delle normative, poiché ha detto: “Questa sera non c’è presente nessun consigliere in conflitto di interesse e quindi le dichiarazioni in merito non sono pertinenti”. A quel punto sono anche saltate le accensioni dei microfoni, che servono per la registrazione dei dibattiti in consiglio. “Il sindaco ha tentato per ben quattro volte di non lasciarmi parlare sostenendo l’estraneità dell’argomento, come se non contassero tutte le votazioni precedenti dell’assessore al piano –precisa Zorzi – Io ho sempre ribattuto e alla fine quando mi ha lasciato concludere ho visto che il microfono era spento come tutti gli altri …”. Per protesta, quindi, Zorzi, Bertasi e Meschi, dopo il voto di diniego al rinvio alla votazione e l’alzata di mano per l’approvazione definitiva del piano interventi, i consiglieri hanno abbandonato l’aula.
Annamaria Schiano