Concessioni demaniali in Veneto: al mare incassano i Comuni, sul lago la Regione I sindaci da anni attendono 3 milioni e mezzo da Venezia
di Annamaria Schiano
Le entrate delle concessioni demaniali in Veneto sono disciplinate in modo opposto al mare rispetto al lago di Garda. Sulle coste marittime i canoni demaniali vengono incassati dai Comuni, che poi ne trasferiscono il 40% alla Regione, (si trattengono, quindi, il 60%), mentre sul Garda è la Regione che incassa il 100% delle concessioni extraportuali e che, poi, dovrebbe trasferire il 50% ai Comuni come previsto dalla legge. Ma sono almeno tre anni che gli otto paesi rivieraschi del lago attendono la riscossione di 3 milioni e mezzo e i sindaci ormai sono pronti a chiedere la messa in mora della Regione con un’azione forzata di Equitalia. Un braccio di ferro tra palazzi veneziani e palazzi municipali gardesani. E giusto a gennaio, la Regione ha decretato il rimborso di 300 mila euro rispetto agli oltre 3 milioni che spettano ai Comuni. Neanche il 10% del dovuto.
Ogni Comune, peraltro, è tenuto ogni anno a mettere a bilancio le previsioni di entrata dalle concessioni, con relativi rischi per i conti pubblici. Mentre al mare le cose funzionano esattamente all’opposto: le amministrazioni comunali incassano e pure in percentuale maggiore di quelle del lago di Garda.
“Entro il trenta giugno di ogni anno, una quota pari al cinquanta per cento del gettito finanziario complessivo introitato dalla Regione, derivante dai canoni dei beni del demanio lacuale del lago di Garda, è attribuita ai comuni rivieraschi”. Eccolo l’articolo 61 della legge regionale 33 del 2002 in materia di Turismo, che attribuisce ai comuni la metà delle entrate derivanti dalle “concessioni extraportuali”: boe, pontili, chioschi, spiagge e quant’altro ricada su territorio lacuale. Legge che è entrata a regime il primo gennaio 2003. Ma la stessa legge, all’articolo 49, comma 4° recita: “Per l’esercizio delle funzioni in materia di demanio marittimo a finalità turistico-ricreativa è assegnato a ciascun comune il sessanta per cento dell’imposta regionale riscossa nel territorio di competenza, oltre alle somme introitate a titolo di sanzioni amministrative”.
E se non bastasse, ad aggiungere confusione alla confusione, ci si mette anche l’ulteriore differenziazione della legge: la riscossione delle concessioni demaniali per il lago di Garda (non per il mare), si distinguono tra extraportuali e portuali: i canoni dei posti barca interni ai porti, dal 2008, sono ripartiti al 60 per cento a Venezia e al 40 ai municipi, con pagamento all’inverso dall’extraportuale del 100% ai comuni, che poi ne versano il 60% alla Regione. Ma le entrate extraportuali, quelle che invece incassa direttamente la Regione, sono di molto superiori a quelle portuali, tant’è che gli enti municipali hanno messo in atto la forma di protesta di non trasferire a loro volta il 40 % di competenza portuale alla Regione. Differenziazione posta ad hoc per i porti lacuali, in deroga all’articolo 61 della legge 33 del 2002 con il decreto 880 della giunta regionale nel 2009.
I dirigenti degli uffici che gestiscono il trasferimento delle competenze in materia demaniale dei comuni del Garda stanno “naufragando” tra mille difficoltà, mancando loro le risorse. Lo racconta anche Marco De Naro, referente per il Comune di Brenzone, che si è specializzato in materia ed è punto di riferimento dei colleghi degli altri palazzi municipali.
“La Regione ha iniziato a non pagare dal 2007/2008, oppure a pagare in forma diversa da paese a paese. Non ha gestito gli introiti in forma omogenea”, spiega. Pure differenze tra Comuni. Soldi attinti dalla Regione dal capitolo delle concessioni demaniali e spostati su altre voci di bilancio, che ora non ci sono più per pagare gli Enti locali. Inoltre, gli uffici regionali non hanno mai fatto un resoconto degli incassi, quindi non hanno messo i Comuni nelle condizioni di verificare i versamenti. “Ci dicono che dobbiamo richiedere copia dei bollettini versati, ma c’è la legge 212 del 2000 che ci vieta di chiedere atti riferiti ad altri Enti, così non sappiamo nemmeno se la Regione ha riscosso tutte le concessioni o se mancano versamenti”, conclude De Naro.
da mesi giace un mio disegno di legge che vuole trasferire da subito i soldi ai comuni rivieraschi, come per demanio marittimo…ho preparato anche un articolo per la prossima finanziaria…vediamo chi lo voterà…
E’ verissimo. Sarà almeno un anno che “gira” tra i Comuni la bozza del disegno di legge di cui Valdegamberi parla.