Bardolino: le ville più esclusive vendute a cinesi, arabi e russi. Le nuove “dominazioni” dei mercati globali
di Annamaria Schiano
E’ Bardolino la cartina di tornasole delle nuove frontiere del mercato immobiliare. Le ville più esclusive del paese passano nelle mani di cinesi, arabi e russi. Basta tedeschi che per decenni si sono comperati mezzo lago di Garda. Adesso loro vendono e scappano verso lidi più conservati. Ad acquistare sono i miliardari dei Paesi che ormai governano l’economia mondiale. E si prendono i posti più simbolici ed esclusivi del territorio. Quasi una dominazione dall’alto della città.
L’esempio più eclatante è la villa in località Cà Brusà, situata proprio sul cucuzzolo della collina, alle spalle della nota discoteca Hollywood. Lì è stata ristrutturata e ampliata la villa dell’ex sindaco del paese, Carlo Delaini, divenuto anche dal 1970 al 1975 primo cittadino di Verona. Ad acquistarla è stato un cinese, il cui logo è in bella mostra sul cancello di ingresso sul retro della casa immersa nel verde della campagna coltivata a vite e olivo. Sul davanti della villa, invece, si può
quasi toccare con un dito la penisola di Sirmione.
E proprio ai piedi della casa da sogno, che fu per generazioni della famiglia tra le più in vista del territorio scaligero, si trova un’altra enorme tenuta che si sviluppa in orizzontale sulla collina: una casa anni sessanta, comperata da un potente petroliere del Kuwait, un irakeno presidente di una multinazionale araba. Almandil Abdulaziz Abdulmohse il suo nome: è a capo della compagnia Rafid Group, con sede in Arabia Saudita.
A Bardolino si fa un gran vociferare di questa dimora da mille e una notte. Il nuovo proprietario, lo chiamano lo “sceicco”, ha demolito il vecchio edificio, l’ha ricostruito con stile moderno e con il piano casa lo ha ampliato del 45 per cento. Adesso c’è una villa tutta vetrate, affacciata sul lago e con una vista mozzafiato.
Anche la piscina coperta da una saracinesca, con scritto sopra “Al Pasha”, è niente male: vi si potrà nuotare avendo la sensazione di volare sopra le acque azzurre del lago. Proprio come un vero “pasha”, è il caso di dire.
Intorno lo sbancamento della collina, una grande area, dove con l’autorizzazione della Provincia di Verona, è stata realizzata una nuova strada di accesso, della larghezza di circa due carreggiate.
In paese sono in tanti a raccontare anche dell’enorme scavo realizzato sotto la collina, una specie di bunker, dove pare siano in costruzione zone fitness.
I russi, invece, hanno puntato su Cisano: in via Campagnola, a pochi passi dall’hotel Caesius di proprietà del sindaco Ivan De Beni, un russo si sta costruendo una villa di lusso.
Anche lì, sottoterra un’enorme zona relax, con sauna, palestra, piscina. Un terreno su cui la passata amministrazione comunale, con una variante al piano regolatore, aveva concesso ad un immobiliarista bardolinese, la possibilità di costruirvi la propria casa, con vincolo di non cessione per almeno cinque anni. Vincolo che la Regione Veneto, però, ha considerato illegittimo. E’ rimasto, così, il lotto reso edificabile, con una volumetria di 500 metri cubi. Il privato, a quel punto, libero da vincoli, ha venduto il terreno a un magnate russo. Alla faccia della destinazione abitativa per i residenti del paese.
E’ lo stesso sindaco, Ivan De Beni, a rammaricarsi dell’assalto dei nuovi ricchi: “Il fenomeno è triste, è un peccato che non ci siano cittadini bardolinesi che possono permettersi di sborsare tutti quei milioni per acquistare ville così belle e in posizione così prestigiosa. Del resto Bardolino è una località molto ambita”. E, poi, racconta anche di come le richieste vadano ben oltre: “Per la villa dell’arabo ci era stato presentato un progetto con il doppio del volume attuale, noi abbiamo rifiutato e allora si sono avvalsi del piano casa”. E non risparmia una punta di polemica su quello che lui stesso aveva definito pochi giorni fa in consiglio comunale, “una devastazione per il territorio”: il piano casa. Dice: “Se la Regione Veneto è così pazza da concedere ampliamenti del 45% con una semplice installazione di pannelli fotovoltaici, noi non possiamo farci nulla, possiamo solo prenderne atto”.
Be forse stando a contatto con diverse razze alla fine imparerete a non essere piú dei razzisti mascherati da persone civili.
25 anni a Lazise da Italiano mi son sempre sentito uno straniero, dal primo giorno in Germania mi son sentito a casa mia, nonostante un clima odioso.